Ricerca scientifica ed innovazione tecnologica: occasioni perdute e sfide future. E’ stato questo il tema dell’affollatissimo Convegno promosso dal Movimento politico Onda Patriottica, che si è svolto lo scorso 10 giugno presso il Senato della Repubblica, nella Sala Capitolare della “Biblioteca Giovanni Spadolini”. In apertura del Convegno, il presidente di Onda Patriottica, generale dei Carabinieri in congedo Serafino Liberati, ha voluto rendere omaggio con le note del Silenzio ai Caduti di tutte le guerre e, in particolare, della Prima Guerra Mondiale, di cui lo scorso 24 maggio è ricorso il centenario dell’inizio. Nella sua prolusione, il generale Liberati ha spiegato che il Convegno ha inteso contribuire a rilanciare un settore determinante per la crescita economica ed occupazionale del Paese. “L’Italia spende poco per la ricerca”, ha affermato il gen. Liberati, “per cui è in ritardo e non è competitiva nelle innovazioni, ancorché la ricerca nel nostro Paese sia molto buona, ma a livello individuale, mancando una dimensione sistematica della stessa. La politica”, ha aggiunto Liberati, “non ha mai esplicitamente riconosciuto l’essenzialità della funzione della ricerca, la qual cosa ha scoraggiato i giovani ad intraprendere questa attività nel nostro Paese spingendoli ad impegnarsi all’estero”.
Il Convegno è poi proseguito con le varie relazioni. Il prof. Giancarlo Susinno, eminente fisico dell’Università delle Calabrie, che ha anche fatto parte del CERN di Ginevra, dopo aver enunciato il principio fondamentale che la ricerca non è una spesa ma un investimento, ha chiarito come la ricerca fondamentale, quella cioè dedicata alle basi della conoscenza, non sia mai fine a se stessa, ma abbia sempre una ricaduta globale sul mondo pratico ed economico. Il prof. Mauro Dimitri, presidente della World Fondation of Urology, ha parlato soprattutto di formazione dei ricercatori, specificando che l’Italia nel mondo è al 35esimo posto come ricerca e formazione universitaria, ed ha indicato alcuni fattori di depressione, tra gli altri, nella scarsità di investimenti, insufficienza delle infrastrutture e mancanza di organizzazione. Il prof. Enrico Sangiorgi, direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e dell’Informazione dell’Università Alma Mater di Bologna (la migliore Università italiana, classificata nel mondo al 183° posto), dopo aver rilevato come l’Italia sia uno dei Paesi che nel quinquennio 2008-2012 ha diminuito gli investimenti per la ricerca, ha individuato il punto di forza del nostro Paese nelle risorse umane ed il punto principale di debolezza nel fatto che il sistema imprenditoriale italiano fatichi a valorizzare le conoscenze conseguite dal capitale umano del paese.
E’ stata poi la volta del prof. Ermanno Greco, direttore del Centro di Medicina e Biologia della Riproduzione dell’European Hospital di Roma, il quale, dopo aver affermato che l’infertilità della coppia (in Italia vi sono 80mila nuove coppie infertili all’anno) rappresenta un problema a livello etico ma anche a livello sociale ed economico, ha affrontato il tema della prevenzione, indicando le cause (cambiamenti sociali, crisi economica, ecc.) che inducono la coppia a spostare in avanti la venuta di un figlio, aumentando così i problemi; ha poi terminato illustrando come la ricerca abbia portato ad individuare precocemente malattie genetiche nella coppia, alle quali può ovviarsi con una fecondazione eterologa, e ha sottolineato come il diagnosticare tempestivamente una malattia genetica nella coppia ed evitare che sia trasmessa ad un figlio, non sia solo una speculazione scientifica, ma rivesta grande importanza anche sul piano economico, atteso che il nostro Paese spende dai 5 ai 10 miliardi di euro all’anno per pazienti affetti da malattie genetiche. Infine, il dott. Antonio Policicchio, giovane ricercatore a contratto del CERN di Ginevra, ha lanciato un grido di dolore a nome dei 50mila precari della ricerca, illustrando le difficoltà incontrate da questi, dovute soprattutto all’incertezza del lavoro futuro, e formulando alcune proposte (piano di assunzioni straordinarie, coinvolgimento delle imprese nel trasferimento tecnologico, istituzione di uno Statuto Speciale per il comparto della sicurezza scientifica) per evitare il collasso ed avere qualche speranza di mantenere il passo con l’Europa.
Interessante anche l’intervento di Corrado Passera, presidente di Italia Unica, il quale dopo aver espresso il saluto del suo Partito, ha sottolineato che “per quanto riguarda la ricerca di base, è necessario concentrare le risorse solo dove c’è eccellenza, mentre per quanto riguarda la ricerca applicata al posto dei mini-programmi di esenzione fiscale sono necessari interventi strutturali e di lungo periodo”. Il presidente Passera ha anche messo in evidenza l’urgenza di “creare un ambiente favorevole alle start-up”, anche “avendo il coraggio di fare un ‘fondo di fondi’ dedicato al venture capital: con un miliardo di euro, sarebbe possibile fornire un boost pazzesco al mondo delle start-up, che sono un prezioso strumento di innovazione”.
Il Convegno è stato concluso dal gen. Liberati, che ha riepilogato i punti salienti dei vari interventi e ha illustrato alcune proposte del Movimento Onda Patriottica sulla ricerca.
Roma, 6 luglio 2015